PROGETTO CALA LA SERA - Laboratori di ballo e chitarra battente + Aperitrad + Fest
Sabato 16 e domenica 17 maggio 2015
TRAD! Spazio Tradizioni
Via Gressoney, 29/B
Torino
PROGRAMMA
SABATO
h 15.00 - 19.30 Laboratorio di ballo
h 20.00 Aperitrad con prodotti tipici (prenotazione necessaria)
h 21.30 Festa a ballo
DOMENICA
h 15.00 -19.30 Laboratorio di ballo e proiezioni
h 16.30 - 19.30 Laboratorio di chitarra battente con Andrea Resce
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QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Laboratorio di ballo 1 giorno 25€ / 20€ soci de La Paranza del Geco
Laboratorio di ballo 2 giorni 45€ / 40€ soci de La Paranza del Geco
Laboratorio chitarra battente 20€ / 15€ soci de La Paranza del Geco
Aperitrad 8€
Festa a ballo 9€/7€ soci de La Paranza del Geco
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PROGETTO CALA LA SERA
L’esperienza artistica e musicale che stiamo affrontando non si definisce sotto il nome di “gruppo”, ma è espressione di un vero e proprio progetto di riscoperta delle tradizioni di trasmissione orale dell’area del Gargano. Fra tutte le subregioni pugliesi, il Gargano, la cosiddetta “Montagna Sacra”, sub-regione di un'altra subregione, la Capitanata, è probabilmente la meno conosciuta nei suoi aspetti culturali più peculiari e intrinsechi. Parliamo espressamente non solo di canti, suoni e balli ma di una ricerca che sconfina nella tradizione tutta, la tradizione che è trasmissione di esperienza e di conoscenza e riappropriazione di un’identità culturale e collettiva che la moderna civiltà dei consumi tende lentamente a stravolgere e omologare. Essa ci vuole trasmettere non solo le sue sonorità e le sue preziose specificità (compreso il dialetto, che è un vero e proprio mondo da capire, scoprire e “riabilitare”), ma anche i suoi insegnamenti che, sotto forma di componimenti poetici, comunicano messaggi precisi e rimandano a un mondo fatto di codici di linguaggio e di comportamento del tutto peculiari. Il Progetto prende il nome da un evento estivo che dall’estate del 2004 coinvolge gli anziani di San Giovanni Rotondo, detentori della cultura del posto che con le loro caratteristiche voci, si esibiscono per le vie del paese con un repertorio di canti tramandati da generazioni. Quest’occasione di incontro con gli anziani ha consentito di creare un’aggregazione spontanea di appassionati, suonatori e danzatori provenienti da varie aree del Gargano e della Capitanata (San Giovanni Rotondo, Foggia, San Severo), cementatasi nel tempo attraverso la frequentazione abituale delle numerose feste tradizionali popolari dei paesi e delle contrade dell’area dauna. E’ nato così il Progetto “Cala la Sera”, che si è proposto di rendere stabile quest’aggregazione finalizzandola non solo a uno studio mirato delle musiche, dei canti, dei balli tradizionali, e più in generale della “cultura popolare” del Gargano, ma anche all’obiettivo di far conoscere e rivivere in forma attuale e viva i modi di aggregazione e di socializzazione che la cultura dei nostri nonni ci ha trasmesso, a cominciare dalle feste tradizionali. Naturalmente, il tutto ha preso le mosse da quella che rappresenta la “manifestazione” più nota, appariscente e “sentita” della cultura popolare garganica: la Tarantella. Che non è solo un mondo fatto di musica, canti e balli ma, soprattutto, un antico e autentico linguaggio, una forma di comunicazione ante litteram che tutt’oggi non ancora ha perso del tutto le sue arcaiche prerogative.
Il Progetto ha così avviato una serie di registrazioni e documentazioni sul campo che si sono unite allo studio delle forme musicali e canore di San Giovanni Rotondo in primis, nonchè di tutto il repertorio che si è potuto reperire a cominciare dal ballo popolare. Successivamente, lo studio si è allargato al resto del Gargano ed è tuttora in corso. Importanti sono stati i contatti con gli anziani, con cui si è instaurato un profondo rapporto di amicizia ed importante è stato potersi esibire con loro in svariate occasioni. Il rapporto con gli anziani ha consentito di tenere viva la tradizione in quelle che sono le sue espressioni più dirette: le feste di paese. Il Progetto riprende e valorizza il rapporto tra musica e feste tradizionali con i giovani, gli anziani, i quartieri ed il paese facendo divenire la musica ed il canto popolare attuali. I testi sono stati attinti solo ed esclusivamente dalle fonti trovate nel territorio e rievocano tutti i canti, sotto forma di tarantelle e di canti alla stesa, che si eseguivano durante la “serenata” e durante le feste, ovvero i due principali ambiti di esecuzione. Gli strumenti che li accompagnano sono quelli tradizionali (a cominciare dalla chitarra battente, lo strumento emblema della musica garganica , nei due modelli Cozzola e Borracino) e dunque i canti non subiscono contaminazioni di nessun genere, vengono suonati e cantati così come ci sono stati trasmessi. Il Progetto si è interessato anche alle tecniche costruttive tradizionali e dunque dell’attività artigianale legato agli strumenti musicali che si è inteso riprendere anche nella pratica. Al repertorio delle tarantelle e dei canti (li strapulètte) di San Giovanni Rotondo si aggiungono, nell'excursus del progetto, le tarantelle e i canti degli altri paesi garganici (i sunètte di Carpino; i Strùscele di Ischitella; li Strùsce di Monte Sant’Angelo, ecc. ecc.). Al canto e alla musica si accompagna il ballo: in particolare le tarantelle di San Giovanni Rotondo e Carpino, le più note e vive, tuttora “sentite” dalle rispettive comunità. Il Progetto intende promuovere le musiche, i canti e i balli tradizionali, legati in particolare alle tarantelle e alle serenate, anche attraverso corsi specifici in particolare sugli strumenti tradizionali (chitarra battente e tammorra garganica), sulle relative tecniche costruttive e sul ballo. E' in fase di studio un nuovo Progetto che possa coinvolgere le figure dei Cantori tradizionali anche di paesi del Gargano finora ancora non del tutto indagati sul piano della ricerca musicale popolare.
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LE TARANTELLE DEL GARGANO - laboratorio di ballo e chitarra battente
Il Gargano, la “Terra delle rocce” secondo l'antico toponimo dauno, è una terra antica rimasta a lungo isolata, a causa delle asperità del territorio e delle difficoltà d'accesso alle vie di comunicazione. Se ciò da un lato ha rappresentato un ostacolo allo sviluppo, almeno così come lo stesso è inteso in epoca moderna, dall'altro ha consentito di salvaguardare, come nel caso di pochissimi altri territori in Italia, un patrimonio culturale e tradizionale assolutamente unico e prezioso, tanto per la sua originalità quanto per la complessità e monolitica impermeabilità ai richiami del “progresso”. Vera e propria ”isola”, più che promontorio, il Gargano concede, a chi ha interesse ad accostarvisi ed “esplorarlo” aldifuori degli scontati clichè del turismo vacanziero più moderno e superficiale, un mondo di cultura, sacralità e tradizioni popolari ricco, variegato, ancestrale, ma “celato” del tutto o quasi all'occhio distratto del visitatore che non si allontana dalle sue coste celebratissime prendendo la via più impervia dei paesi dell'interno. In questo seminario affronteremo uno degli aspetti di questo microcosmo culturale: la musica tradizionale garganica, che in buona parte (ma non del tutto!) è rappresentata dalla “Tarantella”. Cos'è la Tarantella Garganica? Non una musica in particolare, non un'univoca forma di danza, ma un vero e proprio “genere” musicale, un corpus di musiche, poetiche, balli ma soprattutto modalità espressive e simbologie peculiari, eppure al tempo stesso eterogenee nei suoi esiti. Il Gargano è infatti terra di paesi disseminati fra le asperità del suo interno e spesso isolati anche fra loro. Ogni paese ha così maturato e sviluppato, nell'ambito della cultura garganica, forme espressive autoctone. Non fa eccezione la Tarantella che, nella musica, nel canto come nel ballo, varia di paese in paese, pur conservando elementi comuni e condivisi, tanto che l'accezione al plurale, “Tarantelle del Gargano”, è sicuramente la più esatta per definire questo fenomeno culturale. Racconteremo i due ambiti essenziali di riferimento per la Tarantella: la Serenata garganica e il ballo; ci soffermeremo sul loro ruolo simbolico e sociale, all'interno di comunità in cui il ricorso a forme di comunicazione meno immediate e in un certo senso “occulte” si rendeva necessario per aggirare le rigide regole comunitarie tradizionali che rendevano quantomeno problematica la comunicazione diretta, in particolare fra i sessi. Parleremo di due fra le varietà meglio conservate e “sentite” dalle proprie rispettive comunità: la celeberrima Tarantella di Carpino, e la meno conosciuta ma altrettanto suggestiva Tarantella di San Giovanni Rotondo. Un viaggio nel Gargano più segreto, fra le musiche e i balli tradizionali e tradizionalmente quasi “invisibili”, confinati come erano, e come sono, fra le pareti domestiche dei “festacchi” familiari, carnescialeschi, delle feste di nozze e delle altre più intime ricorrenze comunitarie.
INFO E PRENOTAZIONI
spaziotrad@gmail.com
346 139 1873
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